Tendini e legamenti hanno come principali funzioni quelle di trasferire carichi tra le parti e contenere il movimento; entrambi sono costituiti da collagene di tipo 1. Va da se quindi l’importanza che questi elementi hanno negli ambiti sportivi sia di potenza che di resistenza. Senza tendini e legamenti non sarebbe possibile muoversi in alcun modo.
Sebbene molti associno tendini e legamenti alla medesima cosa, si tratta in realtà di due distinti e separati “organi”; infatti il tendine si occupa principalmente di ancorare i muscoli alle ossa o anche alla pelle, mentre il legamento viene coinvolto nella tensione delle strutture anatomiche, come per esempio due ossa.
Tendini e legamenti: funzioni e costituzione
I tendini sono vere e proprie corde fibrose composte di tessuto connettivo classificati come tessuti molli non contrattili, la loro funzione è quella di permettere il movimento delle articolazioni trasmettendo il moto di trazione dai muscoli alle ossa; i tendini sono costituiti da una struttura a 6 livelli e sono protetti da un rivestimento detto guaina tendinea, funzionale al mantenimento della loro integrità impedendo che durante il movimento gli stessi possano subire danni dovuti all’attrito tra due o più parti.
Nel caso dei legamenti parliamo comunque di corde costituite da tessuto connettivo ma che svolgono come principale compito quello di tenere insieme organi o strutture anatomiche come nel caso delle ossa o del fegato. Nello specifico la fondamentale differenza che esiste tra tendini e legamenti sta nel fatto che questi ultimi sono strutture fibrose che servono al contenimento e alla stabilizzazione di un determinato appartato che sia osseo oppure no.
Apparati connettivi e bodybuilding
Poi ché tendini e legamenti sono direttamente correlati con l’attività sportiva e con il movimento in generale, cercare di limitare la possibilità di traumi è sicuramente un comportamento auspicabile, sia per migliorare la performance fisica, sia per evitare di incappare in infortuni che possono rivelarsi anche molto gravi. Ma allora come fare per mantenere in buono stato tendini e legamenti?
Certamente la prima buona regola da seguire è quella di non cimentarsi in allenamenti completamente al di fuori della propria portata, infatti anche se tendini e legamenti hanno una resistenza molto elevata alla trazione e in generale alle sollecitazioni, se non sono abituati a determinati tipi di sforzo possono subire lesioni. Il caso più eclatante che conferma questa tesi si può osservare in quegli atleti che fanno uso di anabolizzanti; in questo caso infatti si registreranno repentini aumenti di forza e massa che però non sono seguiti proporzionalmente dall’irrobustimento dei tessuti connettivi che così divengono più vulnerabili e suscettibili ad infortuni.
Il primo metodo per prevenire eventuali traumi è quello di ascoltare il fisico, e se per esempio si avvertono dei dolori, se pur lievi, in prossimità delle articolazioni, allora forse è meglio ridurre l’intensità dell’esercizio oppure interromperlo completamente; in secondo luogo mai iniziare un allenamento senza prima aver eseguito un adeguato riscaldamento, questo vale sia per le strutture connettive che per quelle muscolari e ossee.
Infine, ma non meno importante, troviamo lo stretching, infatti l’elasticità di tendini e legamenti può essere migliorata attraverso queste pratiche di allungamento; in merito a quest’ultimo aspetto va ricordato che se pur esistono diversi tipi di stretching, che possono essere adeguati nelle diverse situazioni, quello balistico va assolutamente evitato. Si tratta di una pratica ormai considerata assolutamente superata, che consisteva nel far oscillare senza controllo arti o busto, sollecitando così un elevato riflesso miotatico che può provocare stiramenti o anche strappi.
Trattamento delle lesioni a tendini e legamenti
Come abbiamo già detto trattasi di strutture connettive di forte resistenza alla trazione ma, nonostante questo, sono in molti nell’ambito sportivo ad accusare traumi più o meno importanti, e quindi vediamo quali sono i principali metodi di trattamento:
1) legamenti, la tecnica che garantisce una migliore guarigione è il riposo; infatti i legamenti sono dotati di una discreta capacità rigenerativa ma a causa delle forti sollecitazioni a cui sono sottoposti, dopo un trauma i tessuti hanno bisogno di molto tempo per riconsolidarsi come prima dell’infortunio. Oltre questo ci sono i trattamenti fisioterapici, si tratta di movimenti controllati che servono per ristabilire il corretto allineamento delle fibre che devono disporsi secondo la forza di trazione a cui sono sottoposti. I tempi di recupero cambiano in funzione dell’entità del danno, si va da un minimo di 6 settimane (lievi traumi) fino anche a sei mesi nel caso di rottura totale del tessuto e riparazione a mezzo intervento chirurgico.
2) tendini, nel caso di tendinite, quindi di una semplice infiammazione della parte, il primo passo da compiere è interrompere l’attività che ha generato il dolore e attendere qualche giorno per vedere se regredisce spontaneamente. In funzione del livello di dolore si dovrà decidere se rivolgersi al professionista che prescriverà una cura antiinfiammatoria, o in alternativa l’applicazione di semplice ghiaccio. Se invece parliamo della completa rottura o strappo del tendine, allora l’unica strada è la chirurgia, l’intervento potrà variare in base al tipo di lesione.
Integratori sportivi per la salute dei tessuti connettivi
Recentemente le aziende produttrici di integratori hanno cominciato a commercializzare prodotti finalizzati alla cura e al mantenimento delle strutture connettive quali sono tendini e legamenti. In realtà si tratta di aminoacidi, quindi nulla di nuovo, come metionina, arginina, prolina e lisina, che possono concorrere a mantenere il buono stato o recuperare i tessuti danneggiati.
D’altro canto essendo gli aminoacidi dei macronutrienti normalmente contenuti negli alimenti di tutti i giorni, ritorna ancora il solito “must” e cioè alimentazione sana ed equilibrata che è sinonimo di benessere, anche di tendini e legamenti.