Cosa è il glicogeno? Si tratta di una macromolecola derivante dal glucosio, è un polisaccaride e nell’uomo svolge prevalentemente la funzione energetica; negli animali vertebrati come l’essere umano è situato nel muscolo scheletrico e nel fegato ma lo si può trovare in piccole quantità anche in altri tessuti.
Il glicogeno rappresenta circa il 10% del totale peso del fegato, che, a partire dal glucosio, lo può immagazzinare con la glicogeno sintesi o utilizzare in funzione della richiesta metabolica attraverso la glicogenolisi; questo meccanismo serve fondamentalmente per mantenere costante la quantità di glucosio presente nel sangue, meglio nota come glicemia.
Glicogeno: muscolare ed epatico
Possiamo classificare il glicogeno in due grandi tipologie, quello epatico e quello muscolare, vediamole:
1) epatico, si tratta ovviamente della parte di glicogeno contenuta nel fegato, rappresenta circa un terzo del totale presente in tutto l’organismo e viene prevalentemente utilizzato per mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue;
2) muscolare, è contenuto nella muscolatura striata o scheletrica, circa i due terzi del totale glicogeno è stoccato in questa forma che, al contrario di quello epatico, non può essere rilasciato nel sangue, e funge da riserva energetica istantanea per i muscoli.
Glicogeno nel bodybuilding
Per quanto riguarda gli sport di potenza come il sollevamento pesi, il glicogeno (muscolare scheletrico) svolge un ruolo fondamentale ai fini energetici; infatti l’energia di cui abbiamo bisogno per l’attività sportiva viene ottenuta dal glucosio, e quindi dal glicogeno, solo in presenza di elevata intensità ed esercizio anaerobico, mentre, nel caso di bassa o moderata intensità aerobica, l’energia può essere ricavata dai lipidi.
Allo stesso modo anche il glicogeno epatico è direttamente coinvolto con lo sport in quanto rappresenta quella parte di scorte energetiche che si vanno a ripristinare con il classico spuntino post workout; in merito a questo però è necessario ricordare che un solo pasto, pur completo che sia, non potrà mai farci recuperare completamente le energie perdute e quindi per ottenere un recupero totale sarà auspicabile seguire un programma alimentare ben strutturato a questo scopo, ma può esserci un problema.
Infatti per ripristinare completamente queste scorte, non solo epatiche ma anche a livello dei tessuti muscolari, sarà necessaria una dieta ricca di carboidrati che può dare luogo a numerosi picchi insulinici con conseguente immagazzinamento dei glucidi sotto forma di grasso.
Questa conseguenza nefasta può essere ridotta mangiando carboidrati a basso indice glicemico che dovrebbero mantenere costante il rilascio di insulina nel sangue; gli unici due pasti in cui l’indice glicemico dell’alimento può essere considerato di poca importanza sono la colazione e lo spuntino post allenamento; infatti in questi due frangenti il nostro organismo sarà così affamato di nutrienti che certamente non sarà necessario l’intervento dell’insulina per riequilibrare la glicemia nel sangue.