Che cosa è il cedimento muscolare? Si tratta in parole povere del punto in cui, quando si sta eseguendo un esercizio con sovraccarichi come nel caso del bodybuilding, non si è più in grado di compiere un’altra ripetizione, ed è per questo che molti sportivi nel corso degli anni hanno ricollegato questa situazione con l’intensità dell’allenamento, ma ciò non è completamente vero.
Iniziamo col dire che il vero cedimento muscolare è caratterizzato dall’incapacità dell’atleta di compiere anche solo un’altra ripetizione in quella specifica serie, ma questo non basta per definire il concetto, infatti per l’esattezza ci si deve riferire alla fase concentrica della ripetizione anche detta fase positiva.
Cedimento muscolare: cause e caratteristiche
La principale causa che determina il cedimento muscolare momentaneo è la mancanza dell’Atp (Adenosina Trifosfato), primaria forma di energia utilizzata dalla muscolatura scheletrica per svolgere attività; quando non vi è più carburante da bruciare le fibre muscolari non sono più in grado di contrarsi e si determina la rigidità ischemica con conseguente impossibilità di compiere altro movimento.
Il cedimento muscolare però non sta necessariamente a significare che tutte le fibre muscolari in oggetto siano completamente sfinite, ma semplicemente che non sono più capaci in quel momento di produrre sufficiente energia per sollevare quello specifico carico; a questo proposito esistono diversi tipi di allenamento che possono portare al completo sfinimento e quindi ad un vero e totale cedimento muscolare con massimo reclutamento di fibre, aspetto fondamentale per la crescita muscolare.
Si tratta di particolari tipi di allenamento che prevedono, per esempio, di diminuire il carico iniziale per compiere ulteriori ripetizioni dopo il cedimento relativo, come avviene nelle serie dette Stripping o anche nelle Bosco.
Cedimento muscolare, ipertrofia e sovrallenamento
Su questo argomento non esiste ancora una verità assoluta in quanto ci sono due differenti ed opposte correnti di pensiero, la prima che vede il cedimento muscolare come primario obbiettivo da raggiungere in ogni serie al fine di ottenere maggiori guadagni in termini sia di forza che di massa, altri la pensano diversamente, infatti vedono nel continuo raggiungimento di questa massima soglia di sforzo fisico una pericolosa arma a doppio taglio.
Per questi ultimi arrivare sempre al cedimento può essere controproducente e portare l’atleta in una situazione di sovrallenamento con tutte le conseguenze negative che una situazione del genere porta con se, prima tra tutte una eccessiva secrezione di cortisolo un potente ormone che incentiva il catabolismo proteico, cioè l’esatto contrario dell’obbiettivo desiderato.
D’altra parte però ci sono diversi studi che confermano il fatto che serie portate a cedimento muscolare possono essere utili, anche se solo in determinate condizioni e non in modo sistematico. Si pensi per esempio ad un bodybuilder esperto e ben allenato che però non riesce più ad oltrepassare una determinata soglia in termini di risultati, in questo caso sono in molti a pensare che un periodo di allenamento portato a cedimento muscolare possa sbloccare lo stallo.
Il carico applicato a cedimento per la crescita muscolare
La stragrande maggioranza delle enciclopedie sul bodybuilding suggeriscono che per massimizzare la crescita sia necessario applicare carichi compresi tra l’80 e il 90% del massimale portandoli fino a cedimento in ogni serie, ma recenti studi sembrerebbero indicare qualcosa di diverso; infatti è possibile raggiungere risultati molto simili in termini di aumento massa anche applicando carichi molto bassi di circa il 30% della ripetizione massimale pur ché, sia chiaro, portati a cedimento.
Se questa teoria fosse nei prossimi anni confermata da ulteriori studi vi sarebbe certamente una rivoluzione mondiale nell’ambito del bodybuilding che, a partire dai vecchi e più datati culturisti, ha sempre visto la correlazione tra pesi grandi e ipertrofia. In ogni caso il cedimento muscolare rimane un aspetto fondamentale per crescere, infatti raggiungere questa condizione significa anche:
1) maggiore attivazione delle unità motorie e quindi miglior reclutamento di fibre;
2) incentivo alla secrezione di ormoni fortemente anabolici come il testosterone e il GH;
3) aumentato reclutamento delle fibre muscolari a contrazione rapida maggiormente interessate negli aumenti di massa e forza.
In conclusione possiamo dire che il cedimento muscolare e senza dubbio importante per ottenere ottimi risultati in termini di forza e ipertrofia, ma un suo uso eccessivo e continuo può portare al sovrallenamento pertanto è auspicabile prendere in seria considerazione una ciclizzazione.